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Il delegato prefettizio Urbano Sartor, piemontese, in servizio presso la Prefettura di Bologna, viene inviato nell'Appennino pesarese con l'incarico di stroncare in modo definitivo le attività criminali di due banditi e dei loro sodali, le bande di Zecchetta e dello Zingaro, che spesso agiscono insieme. Siamo nei primi anni dopo l'annessione della provincia pesarese al Regno d'Italia e molte sono le inquietudini che serpeggiano fra la popolazione. Nelle zone più aspre dell'Appennino i fenomeni della renitenza alla leva e del contrabbando favoriscono un ambiente protettivo per le attività dei banditi, ma il nuovo stato non può permettersi di lasciare prosperare tali attività. Giunto a Cagli, Sartor deve ben presto fare i conti con mille difficoltà e dovrà confrontarsi con rapine, omicidi e sparizioni in un gioco delle parti che a un certo punto appare inestricabile, dove nessuno è quello che sembra. Solo su una persona Sartor può contare sempre, il fedele maresciallo Sforzacosta, comandante della caserma dei Carabinieri Reali di Cagli, che condividerà con lui un crescendo di illusioni, delusioni e speranze, fino all'epilogo finale.